Lacciu de Turre: eccellenza del territorio

Nel Mediterraneo la pianta medicinale del sedano era conosciuta già al tempo di Omero, poeta greco autore dell’Iliade e dell’Odissea, vissuto tra il XI secolo e VIII secolo a. C.
L’ortaggio è ricco di vitamine e proprietà terapeutiche il cui consumo regolare apporta benefici alla salute.
Il sedano, (Apium graveolens L), pianta erbacea biennale, deriva dal sedano palustre modificato dagli agricoltori nel corso dei secoli. Le diverse varietà sono classificate in base ad alcune caratteristiche come il colore delle canne, delle foglie, il periodo di fioritura o la predisposizione alla conservazione.
Le varietà più utilizzate in cucina sono il “sedano da costa” (Apium graveolens var. dulce) di cui si utilizzano i piccioli fogliari lunghi e carnosi e il “sedano rapa” (Apium graveolens var. rapaceum) detto “ortaggio da radice”.
Poco costoso, ma diffuso in Italia perché ha poche calorie, fu servito crudo e grattugiato durante le guerre mondiali agli ospiti di collegi di frati e suore. Quello da costa invece a Melissano è ancora usato come insaporitore per “pipirussi a allu carcu”.
Gli agricoltori dell’agro ruffanese e in particolare di Torrepaduli nei primi decenni del secolo scorso lo piantavano nelle campagne acquitrinose dei “paduli”.
Tra i coltivatori storici del “Lacciu de Turre” va ricordato Tarcisio Solidoro. Adesso in contrada “Fico Maturo” Marco Antonio Meraglia delegato Coldiretti Lecce lo coltiva aiutato dalla madre Anna De Luca e dalla fidanzata Francesca De Giuseppe.
Presto sarà Pat per iniziativa del vice sindaco Francesco De Vitis e degli assessori alla Cultura Pamela Daniele e al Turismo Angela Rita Bruno.
Salento in Tasca n°1053 del 31 maggio 2019

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